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immagine di pellet

In tempi di crisi

per risparmiare sul riscaldamento bisogna aguzzare l’ingegno: il gas costa troppo? E noi torniamo a scaldarci con la stufa! La stufa a pellet è molto simile nel funzionamento alla stufa a legna, ma utilizza come combustibile il pellet, ottenuto da scarti di lavorazione del legno.


Il calore prodotto si diffonde

per convezione naturale nell’ambiente, ma può anche essere canalizzato (convezione forzata con ventole) per distribuire l’aria calda anche ad altri ambienti; alcuni modelli sono dotati di scambiatori di calore per scaldare acqua da far circolare nei tradizionali termosifoni.

La stufa ha bisogno di alimentazione elettrica

poiché si accende tramite una resistenza elettrica e funziona a tiraggio forzato (una ventola estrae i fumi e li convoglia alla canna fumaria) e generalmente è programmabile con un cronotermostato.

Quanto posso risparmiare?

Anche se il prezzo del pellet è in ascesa, l’uso della stufa può consentire qualche risparmio sui costi di riscaldamento. In fase di acquisto della stufa è possibile usufruire di alcuni incentivi per il risparmio energetico, a cominciare dall’agevolazione fiscale (detrazione Irpef del 50%). Per quanto riguarda i consumi: se paragoniamo una stufa a pellet di nuova generazione con una tradizionale caldaia a metano, per il riscaldamento di 30/40 mq, si può ipotizzare un risparmio annuo di 50/60€.

Serve la canna fumaria?

Sì, non illudetevi: non è vero che la stufa si può mettere ovunque; la normativa vieta che i fumi vengano evacuati con fori a parete e impone che lo scarico dei fumi avvenga mediante canna fumaria che deve arrivare al tetto. Abiti all’ultimo piano?

E’ ecologica?

Per alcuni aspetti sì, perché utilizza materiali di scarto come combustibile; per altri motivi no, perché la combustione del pellet pare che peggiori la qualità dell’aria (come già si rileva nelle zone in cui questo tipo di stufe è molto diffuso).

Dove tenere la scorta di pellet?

Non in garage! Inutile sottolineare che il pellet è altamente infiammabile. Il problema dello stoccaggio delle scorte è in effetti il secondo dei deterrenti all’acquisto della stufa, specie in condominio (il primo è il problema della canna fumaria). Hai letto questi articoli?