IMU: l’odiata Imposta Municipale Unica
punta dritta sulle proprietà immobiliari e non dà scampo perché, se siamo proprietari di un immobile, questo deve essere accatastato e proprio dal Catasto le lunghe mani dell’Agenzia delle Entrate attingono i dati per calcolare l’importo dell’IMU.
Come difendersi?
- Soluzione “definitiva”: la vendita di tutti gli immobili (la questione IMU si risolve per sempre.
- Soluzione “francescana”: la donazione di tutti gli immobili (la questione IMU si risolve per sempre e farete molto felici i donatari).
- Soluzione “di ripiego”, detta anche “cerchiamo di limitare i danni”: la verifica catastale.
Se avete già pensato di scartare le prime 2 opzioni,
vorrei soffermarmi con voi sul puntoc: poiché l’importo dell’IMU viene calcolato a partire dai dati catastali è importante avere la certezza che questi dati siano corretti! Molto spesso capita di scoprire, anche a distanza di anni, di aver pagato più del dovuto (o, peggio, al posto di qualcun altro) per errori di accatastamento o mancate registrazioni. Soprattutto perché l’imposta è andata lievitando considerevolmente e oggi anche piccole differenze in percentuale possono essere economicamente rilevanti. In genere il commercialista si limita ad estrapolare i dati numerici che trova nelle visure catastali, ma sarebbe consigliabile farsi controllare anche le mappe catastali da un tecnico.
Tra l’altro, siccome anche vendendo o donando i vostri immobili,
da qualche parte dovrete pur abitare, la verifica catastale potrebbe tornarvi utile ai fini del calcolo della tassa per lo smaltimento dei rifiuti. Paghiamo le tasse, ma almeno cerchiamo di capire come ci fanno i conti in tasca … Buona IMU 😉