Quante volte ci si pongono domande sul tipo di riscaldamento, specie sul riscaldamento a pavimento.
Non c’è che l’imbarazzo della scelta:
ad acqua e ad aria, con radiatori, “a pavimento”, “a parete” e “a soffitto”. Semplificando molto, potremmo dire che la differenza principale tra gli impianti tradizionali con radiatori e “a pavimento” sta nel fatto che nel primo caso si riscalda l’aria dell’ambiente, mentre nel secondo se ne riscalda l’involucro.
Sfatiamo un luogo comune sull’impianto “a pavimento”:
non è vero che in caso di guasto bisogna demolire il pavimento (tra l’altro faccio notare che anche le tubature che portano ai radiatori passano sotto il pavimento!).
L’impianto “a pavimento” riscalda in maniera omogenea e confortevole e se è vero che ci mette un po’ di più a raggiungere la temperatura desiderata, in compenso ci mette un po’ di più anche a raffreddarsi.
Un inconveniente?
Rientrando a casa intirizziti per il freddo, non potrete trovare conforto abbracciandovi al buon, vecchio radiatore …