Le porte sono un elemento non secondario dell’arredamento:
delimitano gli spazi e allo stesso tempo mettono in comunicazione gli ambienti. Vanno scelte con cura non solo per stile e materiali, ma anche e soprattutto per tipologia.
Ecco di seguito le principali tipologie
di porte per interni e una relativa rappresentazione grafica:
- a battente: la più tradizionale ed economica, perfetta quando non si hanno problemi di ingombro e la porta si apre accostandosi verso la parete; è comoda da aprire e isola bene da rumori e odori; sconsigliata solo nel caso di porta al centro della parete, perché quando è aperta è generalmente troppo invasiva;
- scorrevole: accattivante soluzione estetica e salva spazio; richiede opere murarie solo nel modello “a scomparsa” che scorre all’interno della parete; in genere è pratica da aprire e un po’ scomoda da chiudere (non ha una vera maniglia) e non isola molto da rumori e odori; sconsigliata per ambienti che richiedono privacy (a tal proposito leggi qui);
- a libro: quando ci sono problemi di ingombro e non c’è spazio per la scorrevole, può essere un buon compromesso; i modelli più sofisticati sono abbastanza pratici (nulla a che vedere con i vecchi “soffietti”!), anche se costosi; sconsigliata per ambienti di uso frequente;
- doppia: sia a battente che scorrevole, è una soluzione scenografica per grandi aperture; un po’ scomoda sia da aprire che da chiudere, è indicata per ambienti in cui sarà quasi sempre aperta come saloni e sale da pranzo;
- vetrata: è sempre un’ottima soluzione estetica e pratica, che permette di far passare la luce da un ambiente all’altro e con vetri più o meno trasparenti ci si regola anche per la privacy; ideale nella zona giorno, da sconsigliare assolutamente per le camere, dove il buio è indispensabile.
Ad ogni ambiente la sua porta 😉
N.B.
- Ricorda l’importanza dell’ergonomia delle maniglie!
- Adesso che hai scelto le porte ti serve il battiscopa abbinato giusto.
L’ha ribloggato su fdsgroup.